
Con la firma del ministro Gilberto Pichetto Fratin, è entrato in vigore il nuovo decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), parte dell’attuazione del PNRR. Il provvedimento aggiorna le modalità di accesso agli incentivi per la creazione di comunità di produzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La principale novità riguarda l’ampliamento della platea dei comuni potenzialmente beneficiari, includendo ora quelli fino a 50.000 abitanti, rispetto al precedente limite di 5.000.
Il contesto normativo e l’obiettivo del decreto
Il decreto si inserisce nella programmazione dell’Investimento 1.2 del PNRR, dedicato allo sviluppo delle CER, con l’intento di favorire la partecipazione dei territori alla transizione energetica. A seguito della riprogrammazione degli obiettivi con la Commissione Europea, il nuovo testo modifica il target M2C2-47, estendendo la possibilità di accedere ai contributi anche ai comuni di medie dimensioni. La misura si accompagna a un innalzamento dell’anticipo erogabile ai soggetti beneficiari, che passa dal 10 al 30%.
Tempi e modalità
Il contributo sarà concesso per impianti che completino i lavori di realizzazione entro il 30 giugno 2026, con entrata in esercizio nei 24 mesi successivi e comunque entro il 31 dicembre 2027. La quota a saldo sarà erogata solo al termine dei lavori e previa verifica della documentazione. Il decreto stabilisce anche che i progetti per beneficiare delle nuove condizioni debbano essere presentati dopo l’entrata in vigore del provvedimento.
L’efficacia delle nuove regole resta subordinata all’approvazione definitiva delle modifiche PNRR da parte della Commissione Europea. Il MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – comunicherà l’operatività del decreto con successiva delibera, entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’approvazione in Gazzetta.
Impatti attesi e reazioni
La modifica normativa risponde anche alla scarsa adesione riscontrata nei mesi scorsi, soprattutto da parte dei piccoli comuni, per motivi di complessità tecnica e vincoli finanziari. Con l’estensione della misura, il Ministero punta ad aumentare il numero dei soggetti coinvolti e a dare impulso all’autoproduzione energetica su scala locale.
Secondo Silvia Chiassai Martini, presidente di Fondazione CER Italia e sindaca di Montevarchi, si tratta di “una svolta concreta” per coinvolgere realtà comunali di dimensioni medio-piccole. Tuttavia, resta da valutare quale sarà l’effettiva capacità dei comuni di strutturarsi per accedere ai fondi e avviare progetti sostenibili nel breve-medio periodo.
Considerazioni operative per i comuni
Per gli enti locali, si apre ora una finestra di opportunità, ma anche una sfida di pianificazione, competenze e governance. È prevedibile un incremento delle domande di supporto tecnico e amministrativo per la costituzione delle CER, anche in forma consortile o intercomunale. Sarà fondamentale il ruolo del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) nel garantire una gestione chiara delle regole applicative.