Comuni Sostenibili: con la Rete del monitoraggio volontario degli SDG crescono anche la voglia di protagonismo e capacità di fare nuove proposte

Con un webinar molto partecipato – titolo “Comuni e Agenda 2030. La scelta di misurare la sostenibilità: sempre più importante, sempre più semplice” – abbiamo dato conto dello sviluppo della Rete dei Comuni Sostenibili.

In un anno di sperimentazione si sono raggiunti obiettivi importanti, con una notevole visibilità del progetto, con adesioni e manifestazioni d’interesse dei comuni. Il “monitoraggio volontario degli SDG”, che la Commissione dell’Unione Europea sostiene anche seguendo da vicino progetti quale il nostro, sulla base di un Manuale specifico , è una scelta qualificante e impegnativa dei Comuni che si rende praticabile e può produrre effetti importanti se fatta in rete, in cooperazione tramite un associazionismo mirato alla sostenibilità. Questo sosterremo anche nel WUF11 , il World Urban Forum, la principale conferenza globale che si terrà a Katowice dal 26 al 30 giugno, alla quale la Rete del Comuni Sostenibili parteciperà per l’Italia insieme ad una rappresentanza dell’ASviS.

Nel webinar si è fatto il punto sulla fase sperimentale già realizzata. È stato condiviso un esempio concreto del “Rapporto annuale di strategia locale di sviluppo sostenibile”, quello del Comune di Cuneo, e illustrato la “road map” di consegna delle relazioni a tutte le realtà che hanno già avviato la misurazione nel 2021 e trasmesso alla struttura dell’associazione il questionario digitale sugli indicatori. Inoltre è stata condivisa la tempistica dell’avvio del progetto per i nuovi Comuni che hanno aderito a fine 2021 e più in generale l’avvio del monitoraggio nel 2022.

In più, si è fatta la prima presentazione della piattaforma digitale, illustrata dalla Traent, la società che la sta realizzando. Si tratta del sistema di elaborazione dei dati – l’interfaccia tecnico per i comuni, a regime –, che semplifica di molto la gestione del progetto, e di condivisione fra i comuni aderenti delle pratiche utili a migliorare via via gli indicatori (progetti, delibere, partecipazioni a bandi, ecc.), nonché la condivisione di opportunità che la rete può evidenziare agli aderenti. Si è avviata, subito dopo il webinar, la sperimentazione il quattro comuni-pilota: Crispiano, Cuneo, Prato e Settimo Torinese. Tutto ciò mentre è stato avviato, con successo, il percorso di Comuni Sostenibili on the Road .

Ci avviciniamo sempre più all’ultima e decisiva fase del progetto: la realizzazione da parte dei comuni delle “Agende locali 2030”. Ma, intanto, il lavoro che abbiamo rappresentato nel webinar consente già di mirare meglio gli obiettivi negli atti di programmazione che si devono approvare.

La Rete dei Comuni Sostenibili, insieme a ALI, ha fatto proposte nell’ambito della consultazione sulla nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) svolta nell’ambito del Forum promosso dal Ministero della Transizione Ecologica: per l’inserimento del monitoraggio volontario nella Strategia e per il riconoscimento delle reti dei comuni che lo effettuano. Ciò per una convinzione profonda sull’utilità concreta del metodo, avvalorata dalla nostra sperimentazione, e per la consapevolezza di quanto sarebbero utili regole minime e azioni premianti per incentivare i monitoraggi volontari.

Nelle discussioni abbiamo sottolineato come sarebbe decisivo un più forte coordinamento fra i ministeri per dare coerenza e più forza alla SNSvS: anche la vicenda della impostazione e la prima fase della gestione del Pnrr dicono che c’è bisogno di una radicale messa a punto. Quanto sarebbe necessaria la revisione del Testo Unico delle Autonomie Locali anche per ridefinire profili e funzione per la gestione delle strategie di sostenibilità, per dare omogeneità alle azioni, per un rapporto costruttivo con le regioni e con il governo. In questo caso le nuove province, rafforzate quali enti espressione dei comuni, potrebbero svolgere un compito molto importante di stimolo e sostegno che le regioni non possono svolgere, come dice l’esperienza di questi anni.

Da una visione nuova devono venire nuove proposte e nuove rivendicazioni, il bisogno di un protagonismo orientato: su queste lavoreremo con gli aderenti alla Rete, coinvolgendo i nostri partner, preparando la prima assemblea nazionale dei Comuni Sostenibili e della stesura di una Carta dei Comuni Sostenibili.

La guerra contro l’Ucraina, l’attacco della Russia contro principii e valori irrinunciabili, che mette in discussione conquiste fondamentali dopo le tragedie del secolo scorso, vuole anche fermare gli forzi per azioni multilaterali di giustizia, contro le disuguaglianze crescenti e per fronteggiare la crisi climatica. In questo frangente così difficile, dunque, lavorare all’attuazione dell’Agenda 2030 ha anche un significato molto alto: vuol dire non rinunciare all’ambizione che ha fatto strada con la definizione degli obiettivi dell’Agenda e invece insistere, con un’azione dal basso. Perché anche in questo modo, con la partecipazione attiva e responsabile per affrontare le crisi globali, si risponde a chi vorrebbe riportarci all’anno zero, per assecondare ideologie nazionaliste che creano le guerre e interessi che non vogliono cedere, che porterebbero il mondo in un baratro. È una storia che non si deve ripetere.

*di Marco Filippeschi, Coordinatore del Comitato Scientifico della RCS e direttore dell’Ufficio Studi di ALI