La bellezza dei Comuni italiani

Franceschini: Cultura: Franceschini, autonomie locali motore rinascita Italia

Ricci: Comuni fondamentali per sviluppo che serve a Itali, dare più voce ai Sindaci

«Anche negli anni in cui lo Stato aveva colpevolmente tagliato i fondi alla cultura, un periodo che per fortuna è da molto tempo alle spalle, i Comuni hanno sempre continuato ad investire in questo settore, modificando una parte dei loro bilanci per garantire fondi alla cultura e alla tutela del patrimonio. Questa scelta strategica è stata importantissima per il nostro Paese». Così il Ministro della Cultura Dario Franceschini chiudendo la due giorni degli Stati Generali della Cultura con un dibattito sulla “Bellezza dei Comuni italiani” con il Presidente nazionale di Ali e sindaco di Pesaro Matteo Ricci. «Il confronto con le autonomie locali è sempre molto utile – ha sottolineato Franceschini – perché aiuta a fare sistema e a far emergere i casi e le esperienze più virtuose che possono diventare un esempio per gli altri Comuni. Anche il dibattito sulla Capitali della Cultura così come il lavoro fatto sui borghi è un tassello fondamentale per ridare forza, investimenti e attrazione al quel gran bacino di bellezza e arte che sono i nostri centri più piccoli», ha concluso il Ministro.

«Con la cultura non solo si mangia, come spiega nel suo libro il Ministro Franceschini, ma noi potremmo anche salvare il pianeta», ha detto Matteo Ricci, Presidente Ali e sindaco di Pesaro, «In questi due giorni di incontri e discussioni agli Stati generali della Bellezza è emerso fortemente il binomio cultura-natura, i due temi si sono spesso incrociati nei racconti dei sindaci e degli amministratori intervenuti, che sono i principali tutori della bellezza dei nostri territori e hanno a cuore non solo la conservazione ma anche la promozione dei beni naturali e dei beni paesaggistici”, ha detto Ricci. «Bisogna allora dare più spazio e voce ai sindaci. È un errore frenarli, soprattutto in un Paese come l’Italia che sconta tanti problemi strutturali a cominciare dalla lentezza delle procedure, un problema storico legato al sistema burocratico che il nostro Paese si porta avanti da decenni. Qualche passo avanti è stato fatto sulle semplificazioni ma non è ancora sufficiente – penso all’eccessivo ruolo delle sovrintendenze – perché il problema di come sconfiggere la lentezza è anche un problema culturale. A chi teme che si aprano le porte all’illegalità noi sindaci rispondiamo con convinzione che è proprio nelle lungaggini della burocrazia e nei percorsi farraginosi che si annida la criminalità, la corruzione, e non si tutela la democrazia. Per questo abbiamo lanciato la battaglia della ‘velocità’, che è democratica. Questa è una sfida culturale strettamente legata alla nostra democrazia – ha concluso il Presidente di Ali – , che permetterà ai sindaci di tutelare e promuovere i nostri territori e le nostre bellissime città».

*di Valentina Guiducci, Ufficio stampa ALI