Ucraina: Gelmini, per accoglienza mettere ordine nello spontaneismo 

“Stiamo provando tutti insieme a mettere un po’ di ordine nello spontaneismo straordinario per la gestione dell’emergenza profughi”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministra per gli affari regionali, intervenendo in videocollegamento ai lavori dell’Assemblea annuale di Ali. L’accoglienza dei profughi ucraini è “una tematica estremamente complessa rispetto alla quale il governo ha la consapevolezza che probabilmente le risorse che fino ad oggi abbiamo stanziato non sono sufficienti. Nell’ultimo decreto sono stati stanziati 350 mln di euro per l’accoglienza, ma se l’emergenza dura quelle risorse non bastano”, ha sottolineato Gelmini.

“Abbiamo la consapevolezza – ha aggiunto – che gran parte del peso di questa situazione grava sugli enti locali. C’è però da parte nostra e da parte ovviamente non solo del governo ma anche della Protezione Civile la volontà di ascoltare il punto di vista dei sindaci”. La ministra Gelmini ha espresso apprezzamento per la campagna ‘Adotta un Comune’ lanciata da Ali per sostenere le città ucraine. “Siamo consapevoli che è solo attraverso questa sinergia, questa leale collaborazione – ha detto – che possiamo far fronte ad un flusso migratorio che ancora oggi non siamo in grado di quantificare per quello che sarà il futuro”.

“Bene ha fatto il ministero dell’Interno a nominare un commissario per minori non accompagnati. Ci è stato segnalato un problema normativo: spesso questi minori non sono accompagnati dai genitori, ma in realtà arrivano con un lontano parente, con un fratello, uno zio, una nonna. Bisogna evitare di tranciare questi legami familiari, che non sono genitoriali ma sono comunque importanti. Forse si porrà la necessità di modificare la nostra normativa, al fine di riconoscere e salvaguardare questi rapporti familiari”, ha detto la ministra degli Affari regionali, confrontandosi con gli enti locali sul tema dell’accoglienza dei profughi ucraini.

Da Gelmini arriva l’impegno a mettere a punto un modello di accoglienza e di integrazione. “Mi rendo conto che ci sono regioni come Emilia, Lombardia, Lazio che hanno numeri di profughi piuttosto ingenti – ha chiarito –  e questo mette sotto stress i servizi sociali. Quello che ci siamo dati come metodo, anche interloquendo col direttore della protezione civile Curcio e i ministeri competenti e la conferenza unificata, è di fare un punto alla settimana e nel procedere nella distribuzione delle risorse e nel monitoraggio di questa esperienza che è nuova”.

Altro tema, caro agli enti locali, affrontato dalla ministra Gelmini durante il suo intervento all’Assemblea è stato il tema energetico. Per far fronte ai rincari serve un fronte europeo di risoluzione, ha spiegato. “La politica italiana ha il dovere di sostenere il presidente Draghi in Europa, nella richiesta che il caro energia abbia un fronte europeo di risoluzione: non può essere un tema che affrontiamo solo a livello nazionale”, ha detto. “Credo che la politica italiana debba far sentire la propria voce nella richiesta di un piano energetico europeo, dopodiché il Pnrr deve andare avanti, deve andare avanti il lavoro straordinario che il Parlamento sta facendo in termini di riforme, deve andare avanti il lavoro dei Ministeri”, ha concluso Gelmini.