Cultura e Turismo volano per lo sviluppo dei territori

Ad aprire l’intervento in assemblea Anci del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, sono saliti sul palco Matteo Ricci, Luca Baroncini, Giorgio Gori, Matteo Lepore, Matteo Palazzi e Vittorio Sgarbi per parlare di cultura e turismo come volano per lo sviluppo dei territori.

“La mia città è entrata a far parte del patrimonio mondiale umanità. L’Italia è il primo Paese al mondo per siti Unesco. Dunque, cultura e turismo rappresentano un sistema industriale fondamentale per il rilancio del Paese”, ha detto Luca Baroncini, sindaco di Montecatini e coordinatore nazionale di Anci Giovani. “Tuttavia, come comuni dobbiamo essere messi nelle condizioni di assumere personale per spendere bene i fondi del Pnrr. A tal fine, considero importante il ruolo della provincia, in quanto unico ente omogeneo sul territorio in grado di coordinare l’azione degli enti locali sottostanti. A senso fare progetti di area vasta, invece non si possono più fare progetti per campanile per campanile. La provincia può svolgere il ruolo di collettore territoriale”.

“Le città sono tornate al centro della progettualità turistica ma devono lavorare in sinergia con i territori extraurbani che stanno alle loro spalle”, ha sottolineato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, citando proprio l’attività svolta dall’agenzia ‘Visit Bergamo’ che ha riunito in un unico ente le competenze prima assommate in tre soggetti differenti. “Il prossimo anno – ha proseguito Gori –, insieme alla città di Brescia, Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura, e faremo di tutto per sfruttare questa occasione di sviluppo sinergico per due territori limitrofi con specificità però diverse”.

“Siamo una città della scienza e del sapere da circa un millennio. Per noi essere internazionali ha significato soprattutto una cosa: alta velocità, che ci ha permesso di essere una destinazione turistica a livello globale”, ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore. “Che fare per determinare un ulteriore salto di qualità? Essere nei luoghi dove si fanno le scelte della politica, soprattutto ora per il Pnrr, e non solo nelle sedi nelle quali si discute di norme ed emendamenti alle leggi con il Governo, sebbene riconosco che si tratti già di un significativo passo avanti. A Bologna 26.000 persone lavorano nel settore della conoscenza. Dovremo coinvolgerle meglio e di più, per potenziare l’industria della cultura e del turismo”.

“Grazie al lavoro svolto in questi anni dagli assessori alla Cultura dei Comuni capoluogo siamo riusciti a far uscire il tema della cultura da una dinamica di settore facendola riconoscere come un pezzo fondamentale della crescita economica del Paese”, ha sottolineato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, che ha spiegato “la necessità di collegare e riconnettere tutte le città medie sfruttando al meglio le risorse assegnate ad altri enti, non solo il tema dell’Alta velocità ma anche quello dei trasporti regionali, nodo chiave per rendere attrattivi i territori. Il patrimonio pubblico e privato va recuperato puntando decisamente sulla rigenerazione urbana e sulla valorizzazione dei contenitori culturali delle nostre città”.

“La parola d’ordine per il Pnrr deve essere velocità. Per il turismo, ad esempio, il ruolo delle sovraintendenze è spesso un ostacolo, un freno ad agire. Siamo in una fase nella quale se non togliamo i poteri di veto, non ce la faremo a spendere le risorse disponibili nei tempi dovuti”, ha attaccato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e Presidente ALI. “Così il Governo dovrà ricorrere in extremis ai commissari straordinari per non perderle, e sarebbe una sconfitta per tutti. La rete delle medie città della cultura, che stiamo costruendo, pertanto, è fondamentale per la competitività del Paese. Solo così saremo in grado di offrire la bellezza italiana a tutto il mondo”.
Secondo Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri e delegato Anci alla Cultura, “il Presidente Mattarella con coraggio e determinazione ha riportato al centro del dibattito la parola paesaggio, contenuta nell’articolo 9 della Costituzione, che è cosa ben diversa dal territorio”. Questo concetto per Sgarbi deve venire “prima di ogni discorso e di ogni ministero sulla Transizione ecologica”, ha chiuso il suo intervento condannando lo scempio delle pale eoliche che punteggiano molte zone del nostro Paese.