La mobilità sostenibile nelle città. Dopo la pandemia con il Recovery un’occasione da non perdere

La scorsa settimana un rapporto pubblicato dal Sole 24 Ore evidenziava che nel 2020 in Italia si sono venduti più di 2 milioni di bici elettriche. L’e- bike è diventato il veicolo più venduto in Europa. Le fabbriche non riescono a soddisfare i tempi di produzione e ancora si importa dall’Asia.

Nelle città Italiane sono state annunciate più di 2.000 km di piste ciclabili (sole 24 ore del 3/01/21) e questo è possibile anche grazie ai piani urbani della mobilità sostenibile, i P.U.M.S.

ALI (Autonomie Locali Italiane) e soprattutto LEGANET sono impegnati da tempo nel promuovere e diffondere nei Comuni l’adozione di questo strumento quale supporto di programmazione e pianificazione degli interventi e anche come vettore di fundraising  pubblico e privato.

La capacità e la visione oggi delle nostre città medie e anche piccole (oltre che le grandi in continua mutazione) è quella di rileggere il proprio territorio e i bisogni di cittadini con la lente della mobilità sostenibile.

Favorire forme di spostamento sostenibili (piste ciclabili, percorsi pedonali protetti, percorsi privilegiati, zone di sharing) significa concorrere alla trasformazione e all’ammodernamento necessario delle nostre città con i valori della sostenibilità ambientale.

Dobbiamo spingere velocemente affinché questo accada in tutte le zone del nostro Paese. Crederci per trasformare in un tempo breve (3 -5 anni) la geo mobilità dei territori. Immaginare di essere connessi anche sul piano delle forme e delle modalità di spostamento e fruizione delle città come le principali città europee deve essere la direzione. Interconnettere aerei, treni, bus, metro, con fruizione di bici, monopattini e tutti i mezzi di spostamento ecologici che consentono oltre che di non inquinare di gustare nello spostamento la bellezza dei nostri luoghi. In questo modo lo spostamento stesso diventa una forma di turismo, di pratica.

La discussione in atto sull’allocazione delle risorse impone di osservare con attenzione la quantità e la natura degli interventi per ripartire sin da subito in questa direzione.

Speriamo che il 2021 sia un anno in cui l’avanzamento delle infrastrutture sia forte, veloce e cammini quanto più possibile con i bisogni delle persone.

*di Alessandro Broccatelli, Presidente LEGANET