Crisi di governo. La lettera dei Sindaci a Draghi

Camera dei Deputati - Mario Draghi annuncia le dimissioni

Sono circa 2.000 i sindaci che hanno aderito alla lettera aperta per convincere Mario Draghi a restare al governo. L’appello bipartisan dei primi cittadini, che ha molto colpito Draghi, è stato lanciato lo scorso 16 luglio dai sindaci di Firenze, Venezia, Milano, Genova, Bari, Bergamo, Pesaro, Asti, Torino, Ravenna e Roma.

Pubblichiamo il testo della lettera:

«Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.

Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.

Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.

Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.

Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel

reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.

Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».

I primi firmatari:

Luigi Brugnaro sindaco di Venezia

Marco Bucci sindaco di Genova

Antonio Decaro sindaco di Bari – Presidente ANCI

Michele De Pascale sindaco di Ravenna – Presidente UPI

Giorgio Gori sindaco di Bergamo

Roberto Gualtieri sindaco di Roma

Stefano Lo Russo sindaco di Torino

Dario Nardella sindaco di Firenze – Coordinatore città metropolitane

Maurizio Rasero sindaco di Asti

Matteo Ricci sindaco di Pesaro –  Presidente ALI

Beppe Sala sindaco di Milano