Riforme, programmazione dei fondi europei, sanità: i temi prioritari del Coordinamento dei consiglieri regionali di ALI

Scambiarsi informazioni, idee, esperienza e individuare linee comuni da rappresentare a livello locale e nazionale. È con questo obiettivo che a novembre 2020 è nato il Coordinamento ALI (Autonomie Locali Italiane) dei consiglieri regionali, capigruppo di area riformista delle regioni ordinarie e speciali, e delle province autonome italiane.

Perché tutte le autonomie territoriali trovino in ALI un luogo per confrontarsi, coordinarsi e avanzare proposte. Perché oggi più che mai, nella lunga coda della pandemia Covid, è indispensabile avere uno spazio dove incontrarsi, dialogare, costruire percorsi forti e condivisi, per avere maggiore ascolto a livello centrale.

Una decisione, quella di istituire un Coordinamento dei Consiglieri regionali, assunta d’intesa con il Presidente ALI Matteo Ricci, dopo aver ascoltato molti colleghi dei territori, desiderosi di illustrare e apprendere le proposte per fronteggiare i problemi sanitari, sociali e della crisi in corso. Ma anche l’esigenza di avere una sede di confronto stabile, che vada oltre il momento, si è subito affermata da parte di tutti gli aderenti. Un’iniziativa che si è dimostrata subito vincente, condivisa all’unanimità da tutti i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome italiane riformisti, oggi uniti nel Coordinamento dove è possibile attivare il raccordo fra diversi livelli di governo, sulla scorta dell’esigenza di ragionare e progettare di più, insieme. In questo modo migliorando la qualità della proposta, la comprensione dell’altrui punto di vista, la sintesi di tutte le diverse visioni.

Un valore insito nel DNA di Ali, riaffermato nel Coordinamento, che dimostra ancora una volta la capacità della Lega delle Autonomie Italiane di cucire insieme i diversi livelli di governo del nostro ordinamento costituzionale. Un quid pluris unico, che si innesta anche nell’esigenza di un nuovo regionalismo che sappia colmare le lacune del passato e vincere le sfide del futuro. Con l’emergenza sanitaria, vera lente di ingrandimento di criticità del meccanismo di funzionamento dello Stato abbiamo infatti assistito a un eccesso di protagonismi, difficilmente coordinabili, e che, molto spesso, sono sfociati in conflittualità. Questo evidenzia i limiti del modello attuale. Da riscrivere, ma senza isterie e senza le mode dei tempi, superando, attraverso la cooperazione istituzionale, gli eccessi delle istanze accentratrici e istanze federaliste.

Un nuovo modello collaborativo capace anche di ridurre le impugnative e i ricorsi fra Regioni e Stato. Soprattutto un nuovo modello che, in modo non compulsivo o dettato dai tempi, riesca ad elaborare una proposta che vada oltre il neocentralismo e il neo-autonomismo regionale, troppo stesso alimentati da una politica eccessivamente esposta all’umore “liquido” della pubblica opinione.

Una via “nostra” che, proprio in ALI potrebbe vedere la culla, fondata su una riflessione più alta, che tenga conto costruttivamente dell’esperienza che stiamo attraversando. Per questo, oggi, c’è bisogno del Coordinamento di ALI, mettendo a sistema le diverse esperienza vissute nell’emergenza Covid, per andare oltre, per immaginare, impegnarsi e realizzare una nuova Italia. Più forte, coesa, capace, in grado di dialogare con il Governo nazionale, che sta spingendo sulle riforme e sulla corretta gestione dei fondi destinati dall’Ue al nostro Paese. Una sfida a cui devono saper dire sì le autonomie territoriali in tutte le articolazioni. Sin dalla prima riunione, infatti, il Coordinamento ha condiviso gli argomenti prioritari sui quali lavorare sinergicamente: la sanità, la Programmazione dei fondi europei e nazionali (Next generation Eu e le vicende del Recovery Plan); le Riforme Istituzionali riguardanti le regioni (in particolare, l’autonomia differenziata); le riforme degli altri enti territoriali, nello specifico le province e le competenze relative, che impattano su una ridefinizione dell’architettura istituzionale dello Stato a livello territoriale. Ma anche altri temi di particolare interesse, quali il TPL, la formazione e le altre materie di competenza regionale per i quali potremo lavorare meglio anche grazie agli strumenti più agili in remoto, da ogni angolo del Paese. Servirà la partecipazione dei capigruppo agli Organi di ALI, servirà arricchire il confronto con altri livelli di governo locale. E serviranno momenti approfondimento, come quello che ci apprestiamo a vivere tra pochi giorni a Roma nel corso del Festival delle Città, dove anche i capigruppo del Coordinamento dei Consigli regionali parteciperanno come membri di diritto al Consiglio Nazionale di Ali quando, a valle dello stesso, è previsto un confronto per definire le più efficaci modalità organizzative.


* di Micaela Fanelli,  Vice Presidente Ali e Responsabile Coordinamento ALI Consigli Regionali