Ambiente, una Rete tra i Comuni Sostenibili: buone pratiche “green” con lo sguardo al futuro

Il 5 giugno scorso ricorreva la Giornata mondiale dell’Ambiente, in inglese World Environment Day, una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per promuovere la cultura dell’ecologia e ispirare un cambio di marcia globale e collettivo sui temi ambientali. Il testimone più recente di questa positiva esperienza è rappresentato dal movimento Fridays for Future che da alcuni anni, come sappiamo, coinvolge attivamente migliaia di giovanissimi in tutto il mondo, alunni e studenti di scuole e Università, nella richiesta di nuove strategie contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. La necessità di invertire la rotta su numerosi aspetti ambientali è sempre più parte della coscienza collettiva. Insieme alla consapevolezza che ogni azione in questa direzione debba interessare, coinvolgere e rendere partecipi le nuove generazioni, che sono e saranno la cittadinanza e i governanti di domani. Per le pubbliche amministrazioni tutto ciò deve tradursi in un’azione amministrativa che diventi sempre di più un impegno quotidiano a favore della sostenibilità. È l’unico modo che abbiamo per fare la differenza e lasciare ai nostri figli un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Non stiamo parlando di impegni vaghi, dichiarazioni di intenti che seppur lodevoli non sono in grado di incidere. Ma di fatti, della condivisione e della messa in atto, concreta e tangibile, delle “best practices” europee sui temi ambientali. Per i Comuni che intendono imboccare questa direzione, da oggi c’è uno strumento in più: la Rete dei Comuni Sostenibili promossa da Ali – Autonomie Locali Italiane, Leganet e Città del Bio con l’obiettivo di diffondere  i temi della difesa dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. La Rete è nata lo scorso 14 gennaio e conta già l’adesione di numerosi enti locali in tutta Italia. Tra gli obiettivi del progetto rientrano l’attuazione di politiche locali coerenti coi princìpi di sostenibilità delle Nazioni Unite che costituiscono l’Agenda 2030 dell’UE, la traduzione a livello comunale degli obiettivi del BES (Benessere Equo e Sostenibile) definiti dall’Italia e lo sviluppo di buone pratiche promosse dalla Commissione Europea. I risultati di questa azione potranno tradursi nella redazione di Agende locali 2030, ovvero “Piani di azione per il Comune sostenibile” da inserire nel DUP (Documento Unico di Programmazione) dell’ente, o di specifici Piani di mobilità sostenibile. Con l’adesione al network i Comuni possono avere accesso più facilmente a bandi regionali, nazionali o comunitari, grazie all’affiancamento di esperti qualificati e al sostegno all’aggiornamento professionale dei dipendenti comunali. Chi fosse interessato ad approfondire può reperire informazioni e news sul sito www.comunisostenibili.eu. Tornando alle buone pratiche, vorrei illustrare alcune iniziative messe in campo dal Comune di cui sono sindaco, Bagno a Ripoli, nella cintura fiorentina, che da alcuni mesi ha aderito con convinzione alla Rete dei Comuni Sostenibili.  Negli ultimi due anni abbiamo progettato due nuovi Parchi urbani, restituendo alla comunità territori naturali a lungo abbandonati. Abbiamo dato una forte accelerazione alla realizzazione di piste ciclabili per collegare in sicurezza le principali frazioni, e registrato un saldo arboreo quasi raddoppiato, con il reimpianto del 180% degli alberi abbattuti perché pericolosi o malati. L’estensione della raccolta “porta a porta” dei rifiuti a tutto il territorio comunale ci ha fatto sfiorare nei primi mesi del 2021 l’80% di differenziata. In 6 anni, da quando è iniziato il percorso di eliminazione dei cassonetti, la percentuale è aumentata di quasi 30 punti. Ma il nostro impegno per l’ambiente si manifesta anche nelle tante iniziative di sensibilizzazione, dalle giornate di pulizie realizzate insieme alle scuole, fino a due recenti progetti di cui mi fa piacere parlare perché hanno interessato in prima persona i bambini e gli istituti del territorio. Il primo è un innovativo progetto di apicoltura urbana, tra i primi nel suo genere in Toscana, ospitato in due giardini pubblici del comune, che sono diventati “alveari a cielo aperto”. In uno è stata collocata una speciale teca trasparente che consentirà a tutti di osservare da vicino il lavoro instancabile delle api, di questi piccoli insetti fondamentali per la vita sul pianeta. Nell’altro stanno trovando casa altri dieci alveari didattici che saranno impiegati per attività educative rivolte ai bambini delle scuole e per sensibilizzare la comunità verso il tema della biodiversità. Le postazioni diventeranno meta di visite organizzate con un approccio sperimentale alla didattica, all’aria aperta e in mezzo alla natura. L’altra recente iniziativa riguarda l’impiego, in aree a verde pubblico, di un nutrito gregge di pecore nane “giardiniere”, ovini di una particolare razza bretone, caratterizzati da una piccola taglia e da una grande voracità, a cui abbiamo affidato in via eccezionale lo “sfalcio” dell’erba in alcune porzioni del territorio. Un progetto sperimentale, realizzato in collaborazione con un’azienda agricola del luogo che impiega le pecorelle nane, veri e propri tosaerba ecologici al 100%, per la manutenzione della propria oliveta, anche in questo caso rivolto in particolare modo ai bambini delle scuole, protagonisti entusiasti di “lezioni” di sostenibilità all’aria aperta. Un impegno costante che proseguirà e che ci accomuna al lavoro di molti Comuni della Rete, fatto di progetti di ampio respiro e piccole azioni quotidiane, di pianificazione sostenibile e attività didattiche rivolte ai più piccoli, nella convinzione che conoscere la natura sia il primo passo per difenderla e tutelarla, un dovere nei confronti dei nostri bambini a cui lasceremo il testimone.

*di *di Francesco Casini, Sindaco di Bagno a Ripoli e Presidente ALI Toscana