Spending Review da 1,5 miliardi: le nuove misure per gli enti locali italiani

Il 23 gennaio la Conferenza Stato-Città ha approvato lo schema di decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dell’Interno, per la gestione della spending review degli enti locali italiani.

Il decreto, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per l’approvazione definitiva, definisce la ripartizione dei tagli – pari a 1,5 miliardi di euro – che interesseranno Comuni, Città Metropolitane e Province nel periodo 2025-2029. La misura si pone l’obiettivo di “risparmiare” risorse e lo fa non in modo diretto, ma obbligando gli enti locali ad “accantonare” risorse per il risanamento dei bilanci e destinare investimenti in quelle amministrazioni che sono considerate in equilibrio finanziario: gli enti locali saranno obbligati a istituire un fondo dedicato nella missione “Fondi e accantonamenti” del bilancio, destinando risorse ai contributi richiesti.

L’assegnazione di queste risorse avverrà attraverso un sistema basato sulla spesa corrente di ciascun ente, al netto di alcune voci specifiche come welfare, rifiuti e trasferimenti ai ministeri. I numeri sono dettagliati in tabelle che occupano ben 82 pagine e illustrano, in modo preciso, l’importo da risparmiare ogni anno. La cifra totale cresce progressivamente, passando dai 140 milioni di euro nel 2025 ai 290 milioni annuali dal 2026 al 2028, per arrivare a 490 milioni nel 2029. L’onere maggiore ricadrà sui Comuni, che dovranno coprire il 90% del totale.

A Roma Capitale, ad esempio, la spending review avrà un impatto di 134,96 milioni di euro (a fronte dei 13 milioni di quest’anno). Milano dovrà invece risparmiare 91,43 milioni (con un incremento significativo rispetto ai 8,84 milioni previsti per il 2025), mentre Genova vedrà un impatto di 19,35 milioni. La cifra di ciascun ente locale è proporzionale alla spesa corrente, tenendo conto delle diverse voci di bilancio.

Il decreto stabilisce rigorosi obblighi di monitoraggio: entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministero dell’Economia verificherà il rispetto degli obiettivi finanziari. In caso di mancato rispetto delle regole, il contributo alla finanza pubblica sarà incrementato, e gli enti interessati dovranno adeguare i bilanci entro 30 giorni. La mancata trasmissione dei bilanci entro il termine del 31 maggio comporterà un aumento automatico del contributo del 10%.

Infine, la Conferenza Stato-Città ha approvato il riparto del Fondo di perequazione, pari a 56 milioni di euro, destinato a 3.765 Comuni, valutato dagli amministratori locali del tutto insufficiente rispetto all’entità dei risparmi richiesti. Il rischio concreto è che i Comuni siano costretti a ridurre drasticamente la qualità dei servizi erogati, come ha sottolineato il Presidente nazionale di ALI e sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durate il Consiglio nazionale dell’associazione tenutosi il 9 gennaio scorso: «il Governo colpisce centinaia di amministrazioni e scarica i costi sui cittadini, una scelta profondamente sbagliata che rischia di mettere in ginocchio gli enti locali e di colpire i servizi e la qualità della vita di tutti gli italiani».