
La LR n. 61/2024, nuovo “Testo Unico del turismo” (TU), varata dalla Regione Toscana è senza dubbio uno dei punti più avanzati della legislazione regionale per definire un sistema organico di regolamentazione del turismo, che introduce significative novità per le autonomie locali in termini di strumenti per contrastare anche alcuni degli effetti negativi che il turismo di massa può produrre sulle nostre città. Il nuovo TU include una nuova governance con al centro i comuni e la regione, le strutture ricettive, le locazioni turistiche, le professioni turistiche, il trasporto turistico, la digitalizzazione e i sistemi di informazione e promozione. La legge regionale introduce una nuova disciplina del sistema informativo, l’utilizzo di strumenti digitali per ‘gestire’ le aree a maggior concentrazione di flussi, norme puntuali per le locazioni turistiche. I punti chiave sono: semplificazione delle procedure, valorizzazione delle eccellenze locali e promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. Particolare attenzione è stata dedicata all’innovazione digitale e alla formazione, per rendere il sistema turistico competitivo e al passo con i cambiamenti globali. Una riforma, va ricordato, che con convinzione si pone l’obiettivo di mettere al centro non solo gli ospiti da tutto il mondo, ma anche e soprattutto le comunità locali. Senza le quali non vi è turismo culturale e sostenibile che possa funzionare. Comunità locali che sempre di più devono poter beneficiare direttamente del valore economico, sociale e culturale prodotto dai flussi turistici. In tal senso la discussione aperta dal Ministero del Turismo sulla ipotesi di riforma della imposta di soggiorno (IDS) è altrettanto cruciale e significativa per raggiungere questo traguardo. Tornando al Testo Unico toscano, esso affronta i temi dell’equilibrio, della sostenibilità e della capacità di governare i processi dove il turismo è più problematico, determinando sovraffollamento e disequilibri. La nuova legge dedica particolare attenzione proprio alla concentrazione del turismo in alcune destinazioni, fornendo ai comuni strumenti che sono all’avanguardia a livello nazionale. Due esempi per tutti: la legge disciplina solo le attività ricettive esercitate in forma imprenditoriale che dovranno esercitarsi in unità immobiliari, immobili e unità immobiliari con destinazione d’uso turistico-ricettiva. Per gli esercizi esistenti, il mutamento di destinazione d’uso deve avvenire entro il 31/12/ 2025 e sarà agevolato dal fatto che, se avviene in assenza di opere edilizie, sarà sgravato dalla corresponsione del contributo per gli oneri di urbanizzazione. Il secondo esempio riguarda le locazioni turistiche: i comuni a più alta densità turistica potranno adottare un regolamento in cui individuare criteri e limiti allo svolgimento dell’attività di locazione breve per finalità turistiche, per perseguire la corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e culturale e la preservazione del tessuto sociale. Con l’obiettivo di contrastare la scarsità di alloggi a canoni accessibili destinati alla locazione a lungo termine ed in coerenza con i recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Nei comuni che adottano tale regolamento l’esercizio dovrà essere subordinato al rilascio di una specifica autorizzazione.
Sarà il tempo a dire della bontà della legge, quel che è certo è che si tratta di un paniere di strumenti e buone pratiche utili anche per sviluppare un possibile modella di governace del turismo a livello nazionale.
Di Andrea Marrucci, Sindaco di San Gimignano, Vice Presidente nazionale di ALI e Presidente ALI Toscana